Relazione malata

dipendenza affettiva
  • Quando una relazione è malata?
  • Ci rendiamo conto di essere incastrati in una relazione malata?
  • Le forme della relazione malata
  • Come uscire dalla relazione malata?
  • Ne parliamo su Live Social Radio International

Quando una relazione è malata?

Si riconosce la relazione malata perché toglie il piacere dello stare insieme.
La serenità di coppia viene uccisa da emozioni di ansia, gelosia, paura, stress. Il partner diventa un’ossessione: “Mi ama ancora?”, “Perché mi respinge”, “Perché non vuole più stare con me”, “Perché mi tratta male?”.

Ma, invece di riflettere in modo lucido e oggettivo su queste dinamiche evidenti nel rapporto di coppia, si mette in discussione se stessi, ci si chiede: “Cosa ho sbagliato?”, “Sicuramente sono stata/o io”, “Se cambio lui/lei tornerà da me”.

Questa prospettiva porta il partner a subire il comportamento dell’altro, e la cosa più grave è che si giustifica il suo comportamento. Sono comuni le frasi: “Se ha fatto così è perché l’ho provocato, la colpa è solo mia, se cambio e non faccio più così, il nostro rapporto ritorna bello come era all’inizio”.

Si arriva ad annullare sé stessi. La sofferenza per questa relazione malata diventa un incubo, una prigione dalla quale non si ha la forza di staccarsi. Anche se ci si sente trascurati, e non ci si fida più del compagno, e spesso se ne ha anche paura. Eppure, lui/lei è lì, ha preso dimora nei pensieri e non se ne vuole andare.

Per quanto si soffra non si riesce a fare nessun passo per staccarsi questa relazione, che in cuor proprio, si sa essere malata.

Perciò se ti ritrovi nelle emozioni e nelle dinamiche che ho appena descritto stai vivendo una relazione malata.

Dunque, la relazione è malata quando tra i partner non c’è equilibrio, perché uno annulla l’altro per paura di perdere il compagno, ed è il partner più forte che detta le regole della relazione, togliendo la parola all’altro che ne subisce passivamente i comportamenti.

Ci rendiamo conto di essere incastrati in una relazione malata?

Chi permette alle proprie paure di comandare sul proprio benessere nasconde a sè stesso la verità.  Di cosa si ha paura? Della solitudine.

Perché non ci stacca? Perché ci sono convinzioni irrazionali che comandano su tutto. Come ad esempio la convinzione di non poter meritare altro tipo di amore, oppure, di essersi meritato questo rapporto.

Troppo doloroso e frustrante riconoscere che c’è qualcosa che non va nel rapporto di coppia. In realtà il problema non è il compagno, ma risiede in sé stessi. E il passo per questa consapevolezza spesso è doloroso e difficile.

Così si finisce per raccontarsi delle bugie: cambierà, passerà, siccome è colpa mia, se cambio anche lui/lei cambierà.

Ci si convince che in realtà non è tutto così brutto, si va allora a pescare quei rari momenti (perché sono solo brevissimi attimi) in cui si è stati bene. Ma ancora una volta sono bugie.

Ciò che tiene invischiati in una relazione malata è il meccanismo nel quale si è sballottatati da un vortice emotivo ad un altro. Ci si sente meravigliosamente bene per un istante, per poi essere catapultati nel malessere più profondo, tristezza, amarezza, frustrazione, incomprensione. Si vive rifiuto del partner, eppure, non si riesce a staccarsi.

Le forme della relazione malata

Ghosting e Orbiting due meccanismi che s’intrecciano fra loro.

Ghosting significa che la persona con la quale pensavi di avere una relazione sparisce. Succede quando si inizia una storia, più o meno reale, con qualcuno e, dopo averti fatto sentire la persona più preziosa e importante del mondo, dopo poco, scompare nel nulla, senza lasciare più tracce. Nessuna spiegazione. Nessun motivo apparentemente logico.
Può esserci o meno, stato un conflitto, ma se c’è stato un conflitto, la persona non vorrà mai affrontarlo, quindi è inutile cercare di contattarla, inviare messaggi (scritti o vocali), scrivere mail, fare telefonate. Ci sarà un muro. Anzi ti vedrai bloccato dappertutto.
Sono pseudo contatti che durano un soffio, non si possono nemmeno definire relazioni o rapporti, perché non c’è stato il tempo per costruirlo.
Ma, a prescindere da quanto è durato lo scambio di messaggi, di fatto, essere lasciati fa male.  Ma, per chi già è particolarmente vulnerabile è ancora peggio.
Questa vulnerabilità può esser dovuta a: bassa autostima, o a dipendenza affettiva.

Chi sono le persone che fanno Ghosting?

Innanzi tutto, non ci sono ancora dati statistici che permettano di tracciare una personalità precisa di chi attua il ghosting, ma possiamo fare ipotesi plausibili grazie alle ricerche cliniche svolte negli anni su: stili di attaccamento e personalità.

Stili di attaccamento insicuri, disorganizzato ed evitante, creano un adulto che fatica a vivere con serenità le proprie emozioni.  Fatica ad avere una relazione stabile, perché in realtà non si fida di sè stesso, così scappa per non soffrire.

La personalità e i disturbi di personalità: la personalità definisce una serie di elementi stabili, che rappresentano, il modo attraverso il quale interpretiamo il mondo, e vi reagiamo di conseguenza. Personalità poco stabili, ambivalenti, possono portare a vivere una relazione malata, incapaci di empatia, i sentimenti di sofferenza dell’altro, non vengono presi in considerazione. Ne è un esempio la personalità narcisista.

Il “narciso” non vede i bisogni dell’altro perché esiste solo lui. È lui che detta le regole. È capace di far sentire il partner la persona più amata e più importante della sua vita, per poi gettarla via un attimo dopo. Lasciano dietro di sé una scia di sofferenza per la quale sono ciechi e sordi.
La vittima subisce passivamente gli eventi, e se, non capta subito i segnali di questa relazione malata, rimane incollata all’illusione di questa fantomatica pseudo-relazione.
Si tortura: aspetta telefonate che non arrivano, sms muti.

Orbiting significa che la persona mantiene un filo con l’ex, facendo intendere che la pseudo-relazione potrebbe ancora esserci. È un orribile modo per tenere ancorata la propria vittima così in caso di bisogno il carnefice potrà usarla, per poi abbandonarla di nuovo.

Cosa spinge all’orbiting? Tre possibili motivi:

  1. per approfittare di una situazione, una passione di una sera;
  2. per vincere la solitudine;
  3. per non impegnarsi seriamente in una relazione di coppia.

Per chi lo subisce, è struggente. Questo comportamento getta fumo negli occhi, crea l’illusione di una relazione, di un interesse, la vittima ne viene assorbita, e se non ha la forza di riconoscere la relazione malata ne diventa totalmente succube e dipendente.

Come si riconosce l’orbiting?

Prima l’ex blocca dai contatti, ma poi, dopo un po’ di tempo, riappare con un messaggio, con un commento ad una foto, con un mi piace qui, e un cuoricino li.

E la vittima, che vive nell’illusione di una relazione: ci casca. E inizia a pensare che forse allora c’è interesse.
E si strugge alla ricerca di un significato profondo e nascosto al commento fatto senza alcun sentimento, che in realtà significa: “Ti tengo buono in caso di mio bisogno”. Infatti, se poi si prova a contattarlo, ovviamente non risponde, e sparisce: è ghosting!

Come bloccare l’orbiting?

No contact: per uscire da questa relazione malata blocca tutto. Non leggere e non rispondere ai suoi messaggi, sono fasulli tentativi di riconciliazione, ma sotto non c’è nulla di più che soddisfare i SUOI bisogni. Non farti trascinare da quello spirito di crocerossina che ti fa dire dentro di te: io posso aiutarlo, poverino soffre, sta male, ha bisogno di me. No. Ha bisogno di un altro tipo di aiuto, ma che non puoi essere tu a dare.
Ti ricordo che uso il maschile per praticità di scrittura, queste modalità possono essere messe in atto sia da uomini che da donne.

Lui o Lei ha abusato di te emotivamente, staccati prendi le distanze da tutto. Il no contact NON è una forma di punizione verso l’altro, ma è il TUO strumento di difesa, ne hai il diritto.

Il no contact non è il trattamento del silenzio.

Il trattamento del silenzio è un abuso emotivo fatto appositamente per tormentare e far stare male l’altro, impiegato dal carnefice appositamente, per sottolineare che, chi comanda nella relazione, è solo lui o lei.

Come uscire da una relazione malata

Accettare il fatto che non c’è una relazione. Non c’è un vero interesse. La relazione malata non fa che alimentare ancora di più i sentimenti di inadeguatezza verso sé stessi, distrugge l’autostima, l’autonomia, la capacità di dare alla propria vita la giusta direzione, seguendo ciò di cui si ha davvero bisogno. Per questo motivo distrugge emotivamente e fisicamente.

Per il proprio bene, è necessario interrompere questo filo di Arianna, perché nel caso dell’orbiting, non porta fuori dal labirinto. Al contrario distrugge: sogni, desideri, bisogni e la realtà, si vive in una perenne illusione di qualcosa che non esiste, e che mai esisterà.

Quindi, per trovare la forza di spezzare questo tormento, bisogna ritrovare e mettere insieme i pezzi della propria autostima, vincere la paura di rimanere da soli, e ritrovare la volontà verso la crescita personale, la motivazione verso un obiettivo importante: ritrovare il benessere e il valore verso sé stessi.

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