Paura dell’abbandono viene spiegata così:
“Il senso di abbandono le difficoltà che sopraggiungono in seguito alla separazioni sono inestricabilmente legate alla prima esperienza vissuta con la madre o con chi ne ha fatto le veci”.
Claudette Rivest, L’empreintede l’abandon, origines et manifestations, Collection Psychologie, Montréal, Éditions du Cram, 1999, p.15.
Paura dell’abbandono nell’infanzia
Gli studi ipotizzano che la paura dell’abbandono abbia origine nell’infanzia.
La teoria dell’attaccamento di John Bowlby ha il pregio di aver innescato tutta una serie di studi che hanno posto l’attenzione sull’importanza dell’impatto che lo stile di accudimento e di attaccamento hanno sul processo di sviluppo del bambino.
Lo sviluppo del comportamento di attaccamento come sistema organizzato ha come suo obiettivo di mantenere la vicinanza o la facilità d’accesso a una precisa figura materna, richiede che il bambino abbia sviluppato la capacità cognitiva di ricordare la madre quando lei non è presente: questa capacità si sviluppa durante il secondo semestre di vita. [John Bowlby].
Oggi sappiamo che lo schema di attaccamento che un individuo sviluppa durante gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza è profondamente influenzato nel modo in cui i suoi genitori o altre figure parentali lo trattano. [Ainsworth et al., 1978; 1985; Main. Kaplan, Cassidy, 1985)
L’infanzia racchiude in sé elementi portanti per il sano sviluppo emotivo del bambino, tra questi elementi ci sono le esperienze che portano allo sviluppo di una sana autostima.
Paura dell’abbandono e autostima
L’autostima è basata sulla combinazione di:
Il Concetto di Sé, sono le informazioni oggettive che hai di te. È la costellazione di elementi a cui ti riferisci per descrivere te stesso.
La valutazione soggettiva del concetto di sé. Una valutazione circa le informazioni contenute nel Concetto di Sé, e deriva dai sentimenti che Tu hai nei confronti di Te stesso, inteso in senso globale. Es. Sono un ottimo insegnante, sono un bravo studente, sono un nuotatore forte, sono degno di essere amato.
Sé percepito (è il Concetto di Sé): Una visione oggettiva di quelle abilità, caratteristiche e qualità che sono presenti e assenti.
Sé Ideale: È l’immagine della persona che ci piacerebbe essere.
È la loro discrepanza che crea problemi di autostima
Da cosa è costituita l’Autostima
- consapevolezza di sé
- valutazione positiva di sé
- responsabilità personale
- accettazione di sé
Nel loro insieme consentono di sentirsi sufficientemente capaci di avere uno scopo nella vita, una meta da raggiungere attraverso azioni coerenti, in linea con sé stessi e dei propri valori.
Paura dell’abbandono nella crescita
Quando cresciamo in un ambiente famigliare poco accudente, rischiamo di dover gridare la nostra attenzione alle figure di riferimento dalle quali ci attendiamo amore incondizionato, cura e soddisfacimento dei nostri bisogni primari di affetto e di amore.
E da grandi, può portarci ad aver paura di essere abbandonati, proprio da quelle figure affettive che, per noi, sono importanti, creando così le basi per lo sviluppo della dipendenza affettiva.
Paura dell’abbandono in età adulta
Laddove questi bisogni non vengono soddisfatti potremmo, da adulti, ritenere di non essere degni di ricevere amore. Di non essere abbastanza per il nostro compagno, e questo ci porta ad avere continui bisogni di conferme di amore da parte del partner.
E, il pensiero di perderlo, ci fa male. Un dolore fisico che non ci fa vivere a pieno la relazione, perché invece di essere sereni nella relazione di coppia la paura dell’abbandono ci porta sulle montagne russe delle nostre emozioni. Rischiamo così di diventare possessivi, diffidenti, aprendo la strada ad ulteriori meccanismi emotivi: dipendenza affettiva, gelosia ossessiva o patologica, giusto per citarne alcuni.
Per non parlare poi dei continui attacchi di ansia che la paura dell’abbandono crea e alimenta, portando con sé sentimenti di umore depresso. Il continuo controllo sulla relazione fa vivere in un incessante stato di stress, e tutto si va a mescolare in quel calderone senza fondo che contiene in sé tutte le emozioni negative.
E sono proprio queste emozioni negative che ci tengono vigili, alimentando in un circolo vizioso, l’ansia e la paura dell’abbandono.
La paura dell’abbandono si cristallizza in convinzioni irrazionali:
“Perderò sicuramente il mio amato”;
“E se vede, in altri, aspetti migliori di quanto non sia io?”
“Devo assolutamente essere certo del suo amore”
“Non posso tollerare la sua perdita”
“Se mi lascia crollo”
La paura dell’abbandono come emozione primaria
La paura è un’emozione primaria. Abbiamo bisogno che il nostro sistema di allarme si attivi perché questo ci permette di aiutarci.
La definizione di paura dice questo: “La paura è una sensazione molto legata all’ansia che nasce come normale risposta a un pericolo reale” [Isac M. Marks]
Quindi, sì, una relazione può finire per tanti motivi, quindi, l’unico modo per superare la paura dell’abbandono è iniziare a far pace con questa possibilità.
Non possiamo prevedere il futuro tanto vale allora, viverci la relazione giorno per giorno, senza lasciarsi sopraffare da sentimenti ed emozioni che, in realtà fanno parte del corredo umano.
Come vincere la paura dell’abbandono
So che questa frase è difficile da accettare per chi vive nella costante paura dell’abbandono ma, per superare la paura irrazionale dell’abbandono, bisogna agire in modo pratico e strategico su:
tutte quelle convinzioni che hanno creato la paura dell’abbandono
riprendere la propria autostima
staccarsi da un passato pesante
acquisire nuove consapevolezze su sé stessi e sul proprio mondo
Insieme possiamo superare la tua paura dell’abbandono, insieme faremo un percorso pratico per dare avvio al tuo cambiamento, per aiutarti a vivere le tue relazioni affettive in modo sereno senza più lasciarti sopraffare dalle tue convinzioni irrazionali.
Posso aiutarti in questo modo:
Partiamo da un primo incontro nel quale ti aiuto a prendere consapevolezza delle tue convinzioni.
Il punto di partenza è sempre la consapevolezza: cioè prendere atto dei meccanismi che ti hanno portato a credere di essere fragile.
Questo permette di tracciare la mappa precisa sulle tue necessità, e il lavoro sarà quello di seguire la strada che ti porterà al cambiamento. Come si attiva il cambiamento?
Certo, non è mai facile affrontare il dolore che si prova, ma il fatto che tu sia atterrato su questo articolo significa che vuoi cambiare.
Forse ora sei davvero pronto a dare ascolto alla tua voce, ai tuoi bisogni, e questo ti aiuta ad aprirti con te stesso. Spalancando così la strada al cambiamento, hai solo bisogno di capire come fare, io posso darti gli strumenti per attivarlo.