Quattro tipi di dipendenza affettiva
1. Passivo-dipendente
2. Co-dipendenza
3. Aggressivo-dipendente
4. Contro – dipendenza
1 – Tipi di dipendenza affettiva: passivo-dipendente
Tra i tipi di dipendenza affettiva troviamo questa forma in cui “l’altro” viene ricercato come una persona in grado di dare rassicurazione, rappresenta l’unica ragione di vita, senza l’altro, ci si sente soli, impotenti, in preda all’angoscia. La paura di essere abbandonati è sempre presente.
Così, per non perderlo il dipendente affettivo accetterà qualunque umiliazione pur di non perdere la sua figura amata. Si mette completamente al suo servizio, fino a rinunciare a sé, ai suoi bisogni ai suoi diritti e valori.
Succede questo. Il dipendente affettivo metterà in atto tutta una serie di comportamenti per indurre il partner a non lasciarlo: telefonate continue, messaggi per richiedere attenzioni, il pretendere di stare sempre insieme, non permettere al partner di uscire da solo con i suoi amici. Ma questa mancanza di libertà pesa al partner, che inevitabilmente si stanca, e tronca la relazione.
2 – Tipi di dipendenza affettiva: Co-dipendenza
Tra gli altri tipi di dipendenza affettiva abbiamo quella in cui il dipendente affettivo si lega ad una persona che ha bisogno di aiuto. La forma di relazione co-dipendente è mediata dalla condizione di bisogno, dove il partner dipendente investirà tutto sé stesso per aiutare.
In questa relazione entrambi i partner sono dipendenti.
In questa relazione entrambi i partner hanno dei problemi, chi soffre di dipendenza affettiva si pone però come suo salvatore. Le sue convinzioni sono queste: “Io lo guarirò”; “Io lo devo aiutare”.
Sono relazioni che durano all’infinito, perché queste due forme di dipendenza si auto alimentano.
Karpan (1968) lo chiama “triangolo drammatico” dove i partner si alternano ciclicamente nei ruoli di vittima, salvatore e persecutore.
Riporto un esempio da un caso reale. Una relazione di co-dipendenza dove uno dei due è tossicodipendente.
Quest’ultimo farà molte promesse di non ricadere più nella dipendenza. Per un po’ le cose andranno bene. Ma poi il demone della droga ritorna, iniziano così le bugie, che come sappiamo hanno le gambe corte, quindi ben presto viene scoperto. Ci sarà l’ammissione della ricaduta, e darà la colpa al partner dipendente affettivo, dicendo che sono stati proprio i suoi eccessivi comportamenti di controllo che lo hanno spinto a ricominciare. Per un po’ si allontana, ma poi andrà a pregare il perdono. Ovviamente, questo perdono sarà concesso.
3 – Tipi di dipendenza affettiva: aggressivo-dipendente
C’è la volontà precisa di far del male al partner. Diventa crudele, cattivo, sadico. È lui stesso a procurare direttamente sofferenza e umiliazione ai suoi partner. È una forma di persecuzione, che non lascia via di scampo.
Il meccanismo di funzionamento di questa relazione è che il dipendente-aggressivo, trova qualcuno a cui far subire, ciò che un tempo, ha subito lui stesso.
L’aggressivo-dipendente svaluta l’altro, perché lo ritiene sbagliato, e svaluta sé stesso perché si ritiene incapace e immeritevole di avere un partner migliore, quindi, una relazione di coppia più soddisfacente.
Riporto un esempio da un caso reale. Lui un uomo dal modo di fare aggressivo. Violento verbalmente. Sempre pronto a denigrare ed umiliare la sua compagna, che relega la partner in una condizione di impotenza. Lei subisce passivamente perché convinta di meritarlo.
4 – Tipi di dipendenza affettiva: contro – dipendenza
In questo caso la persona contro-dipendente affettivo evita accuratamente ogni forma di legame. In questo modo ha risolto a modo suo la paura dell’abbandono e del rifiuto.
Il contro dipendente è stato attivamente rifiutato da bambino e non considerato nei suoi bisogni naturali, ha imparato a sue spese che deve essere indipendente dal suo caregiver (la sua figura di attaccamento che avrebbe dovuto prendersi cura di lui), perché si è sempre scontrato con il suo rifiuto. Questo bambino rifiutato ha dentro un’idea di sé di bambino sbagliato. Nasce e si stabilisce in lui un profondo sentimento di vergogna.
Ed è proprio a causa di questo profondo sentimento che il contro – dipendente appare come una persona fredda, cinica, distante, incapace di empatia, può risultare ostile di fronte ad una richiesta di attenzione o affetto. Un evitante dei rapporti più intimi. È insensibile ad ogni emozione, non riesce a provarne.
Può avere brevi relazioni, ma appena sente che possono implicarlo in un rapporto più profondo, scappa. Non sente le proprie emozioni, non prova tristezza, non riesce a piangere, ma non prova nemmeno una vera gioia. Insomma, ogni emozione di qualunque grado e livello, non viene minimamente presa in considerazione. È la sua difesa contro il dolore.
Lavorando con le persone contro-dipendenti il passo più importante e più faticoso è quello di far riprendere loro il contatto con le emozioni. Ho visto grandi risultati con la pet therapy. Nella pet therapy, ( interventi assistiti con gli animali) è la qualità della relazione che si stabilisce con l’animale a creare un primo contatto emotivo. E questo contatto emotivo permette a quelle persone che evitano le emozioni di viverle in modo positivo senza esserne spaventati.
Il contro-dipendente ha bisogno di imparare ad accettare e a far entrare nella propria vita le emozioni, ha bisogno di sentirsi al sicuro, di sentire che vivere un’emozione non porta alla perdita del controllo di sé. Ha bisogno di potersi fidare di sé stesso e degli altri.
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