Il Biofeedback è una metodologia di apparizione relativamente recente nel panorama italiano, volta a superare i problemi legati agli stati d’ansia, disturbi psicosomatici e dello stress , attraverso una tecnica basata sull’autocontrollo.
Lo specialista in Biofeedback è uno psicologo o fisiologo che studia il meccanismo e l’applicazione di procedimenti di “Biofeedback”.
Con questo termine anglo-americano, ci si riferisce al procedimento di controllo a contro-reazione attraverso il quale un soggetto può auto-regolamentare i meccanismi fisiologici, automatici per loro natura.
Il medico e lo psicologo, esperti di Biofeedback, possono guidare il paziente a modificare risposte cognitive, motorie e neurovegetative sregolate facendogli acquisire abitudini regolative più appropriate.
In pochi anni sono stati compiuti molti studi sperimentali sul Biofeedback , perché si tratta di una metodica non invasiva, non farmacologia e priva di effetti collaterali.
Oggi, in America e in Europa, l’utilizzo del Biofeedback si è rapidamente imposto, diventando uno dei più importanti nuovi approcci terapeutici in medicina psicosomatica e di medicina Naturale, in alternativa o in affiancamento all’uso di psicofarmaci.
Lo strumento Biofeedback
Come funziona e cosa indica
L’apparecchiatura di Biofeedback fornisce alla persona informazioni su particolari reazioni del suo organismo, in modo che possa re-agire e modificarle. Utilizzando un’interfaccia elettronica digitale collegata a un computer, sul video compare un grafico che esprime in tempo reale l’attività biologica rilevata.
Si realizza un “anello” di Biofeedback in cui continuano a girare le informazioni emesse dall’organismo, rilevate dall’apparecchiatura e ripresentate al soggetto.
Il risultato finale è una maggior consapevolezza del rapporto pensiero-emozioni-risposte biologiche, che facilita lo sviluppo di nuove abitudini regolative.
I correlati biologici dei pensieri e delle emozioni presi comunemente in esame sono:
Respirazione
Tensione muscolare (EMG),
Frequenza del battito cardiaco (HEART RATE),
Temperatura cutanea, reattività elettrica delle ghiandole sudoripare (SPR).
Il Biofeedback può essere definito come la tecnica che utilizza una strumentazione, in genere elettronica, per indicare all’individuo alcuni suoi eventi fisiologici interni, normali o anormali, sotto forma di segnali visivi o acustici, allo scopo di addestrarlo a controllare tali eventi, altrimenti involontari o non percepibili, mediante il controllo dei segnali che gli vengono presentati.
Questa tecnica fa si che il controllo volontario dell’individuo chiuda un circuito aperto di feedback: da qui il termine artificioso di Biofeedback (Basmajan, 1985).
Ambiti di applicazione del biofeedback
Quando e perché è utile
In campo medico si hanno discreti risultati trattando l’emicrania con il Biofeedback termico, la cefalea musco tensiva con il Biofeedback elettromiografico che consentono di agire direttamente sulle cause.
Il controllo che il Biofeedback consente di avere sulla tensione muscolare, migliora ogni altra forma di trattamento fisioterapeutico per le discinesie (es: torcicollo) o per varie forme di spasticità.
Il Biofeedback è indispensabile, oltre che nella riabilitazione neuromuscolare, nel trattamento della Sindrome temporo-mandibolare e del bruxismo, nella cura e nella prevenzione dei crampi professionali in ambito lavorativo., sportivo e artistico.
In campo psichiatrico e psicologico, il Biofeedback aiuta nella diagnosi di disturbo da stress e può essere di complemento alle terapie di rilassamento muscolare, di desensibilizzazione e di ristrutturazione cognitiva.
Facilita il trattamento dei tic, della balbuzie, delle sindromi ipercinetica e di Gilles de La Tourette.
[Fonte Tesi di Laurea di Patrizia Marzola “Il Biofeedback nel trattamento del bruxismo. Ricerca con disegno sperimentale a soggetto singolo”.]
Cosa s’intende per biofeedback
Il biofeedback può essere definito come la tecnica che utilizza una strumentazione, in genere elettronica, per indicare all’individuo alcuni dei suoi eventi fisiologici interni, normali o anormali, sotto forma di segnali visivi o acustici, allo scopo di addestrarlo a controllare tali eventi, altrimenti involontari o non percepibili, mediante il controllo dei segnali che gli vengono presentati.
Questa tecnica fa si che il controllo volontario dell’individuo chiuda un circuito aperto di feedback: da qui il termine artificioso biofeedback. Il soggetto può così modificare in modo volontario quei segnali che di norma sono al di fuori della consapevolezza e dell’intenzione volontaria.
Le funzioni del biofeedback
- Controllo e regolazione del tono muscolare;
- Analisi e regolazione del livello e del tipo di vigilanza (arousal) evidenziando le reazioni emotive;
- Controllo e regolazione del battito cardiaco;
- Controllo e regolazione dell’attività neurovegetativa e parasimpatica, con la misurazione della reattività vasomotoria.
L’apparecchiatura di biofeedback fornisce alla persona informazioni su particolari reazioni del suo organismo , in modo che possa re-agire e modificarle. Utilizzando un’interfaccia elettronica digitale collegata a un computer, sul video compare un grafico che esprime in tempo reale l’attività biologica rilevata.
Si realizza un anello di biofeedback in cui continuano a girare le informazioni emesse dall’organismo, rilevate dall’apparecchio e ripresentate al soggetto.
Il risultato finale è una maggiore consapevolezza del rapporto pensieri-emozioni-risposte biologiche, che facilita lo sviluppo di nuove abitudini regolative.
I correlati biologici presi in esame sono:
- Tensione muscolare (EMG) ⇒biofeedback elettromiografico
- Frequenza del battito cardiaco (HEART RATE) ⇒ biofeedback della frequenza cardiaca
- Temperatura cutanea ⇒ biofeedback termo cutaneo
- Reattività elettrica delle ghiandole sudoripare (SPR) ⇒ il biofeedback della resistenza elettrica cutanea
- Segnale respiratorio ⇒ rileva il ritmo e lo schema di respirazione, e i livelli di anidride carbonica nel sangue.
Il biofeedback viene utilizzato in diverse aree cliniche, mediche e psicologiche
- Trattamento dell’emicrania con il biofeedbcak termico e la cefalea muscolo tensiva con il biofeedback elettromiografico che consente di agire direttamente sulle cause;
- Trattamento fisioterapico per le discinesie (es: torcicollo spasmodico) o per varie forme di spasticità;
- Riabilitazione neuromuscolare;
- Trattamento della sindrome temporo-mandibolare e del bruxismo;
- Cura prevenzione dei crampi professionali in ambito lavorativo, sportivo e artistico.
- Diagnosi di disturbo da stress;
- Complemento per le terapie di rilassamento muscolare e desensibilizzazione e di ristrutturazione cognitiva (es: disturbi di ansia; di stress; pensieri ossessivi…)
Indicazioni d’uso del biofeedback secondo Rosenbaum (1989)
- Crisi di astinenza
- Ansia, attacchini panico, fobie
- Depressione
- Assillo di pensieri, distraibilità
- Dolore del collo e delle spalle, del basso dorso, gestione del dolore; dolori pelvici e rettali; dolori mestruali; il dolore legato alla fibromialgia
- Difficoltà di apprendimento, aumento della performance
- Effetti delle emozioni; test d’ansia
- Funzionamento sessuale e riproduttore; anorgasmia e preparazione all’amplesso; dismenorrea; infertilità; dolori coitali; prolasso uterino
- Malattie cardiovascolari; aritmie, ipertensione, tachicardia
- Malattie dell’alimentazione: anoressia, bulimia, obesità
- Malattia di Raynaud
- Malattie gastrointestinali
- Malattie muscolari
- Rieducazione della malattia di Parkinson
- Malattie oro-mandibiolari; dolori delle articolazioni temporo-mandibolari; bruxismo
- Mal di testa; cefalea, emicrania
- Meditazione
- Perfezionamento dei processi cognitivi, emotivi, fisici, sociali
- Sport
- Stress
- Sindrome iperattiva del bambino
- Disturbi del linguaggio, della voce, balbuzie
- Disturbi del sonno
- Disturbi della vigilanza e dell’attenzione
Biofeedback-Training
per ridurre stress e ansia
Posso aiutarti, grazie al biofeedback, a capire come puoi vincere l’ansia, lo stress o altri problemi che interferiscono con il tuo benessere.
Guarda l’articolo Benessere e Biofeedback
Il biofeedback ti consente di vedere come i tuoi parametri fisiologici si modificano a seguito di situazioni per te difficili, come ad esempio, durante un attacco d’ansia.
E, grazie alle tecniche che apprenderai insieme a me, vedere come esse ti aiutano a regolare l’attivazione fisiologica.
Ad esempio: il rilassamento muscolare ti aiuta a gestire l’attivazione simpatica che si verifica durante una crisi di ansia. Così se dimostri a te stesso di essere in grado di gestire i dolorosi sintomi che si attivano durante la crisi, riesci a poco a poco, a liberati dalle catene dell’ansia.
Il biofeedback è molto utile perché tu puoi vedere, come si modificano i tuoi parametri fisiologici, mentre applichi gli esercizi di rilassamento, il tracciato che vedi sullo schermo è per te l’informazione (il feedback ), che ti dimostra che tu riesci a gestire l’attivazione autonomica responsabile dei sintomi dell’ansia.
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