Vincere attacco di panico
Gli attacchi di panico sono un fenomeno sempre più frequente, non fanno eccezioni, colpiscono uomini e donne di ogni età.
1. Per vincere l’attacco di panico, dobbiamo capire cos’è
Gli attacchi di panico sono descritti come un’improvvisa manifestazione di ansia o una rapida escalation dell’ansia solitamente già presente.
Secondo il DSM V un episodio viene definito come attacco di panico quando 4 o più sintomi somatici o cognitivi aumentano progressivamente o si manifestano entro un periodo di 10 minuti.
I sintomi possono essere: palpitazioni, capogiri, sudorazione, sensazione di soffocamento, tremore o brividi, e sintomi cognitivi (pensieri) quali ad esempio paura di morire, di soffocare, di diventare pazzo ecc….
Attenzione! Perché si possa parlare di disturbo di attacchi di panico, ci deve essere una ricorrente e inaspettata insorgenza degli attacchi di panico, seguita da un periodo di almeno un mese, durante il quale si ha frequentemente paura e timore di avere altri attacchi di panico, oppure, c’è un cambiamento significativo dei comportamenti connessi all’esperienza subita. Come ad esempio smettere di andare in palestra, smettere di uscire, cercare di non restare mai da soli.
Insomma prima di parlare di un vero disturbo di attacco di panico chiedi aiuto per capire se effettivamente soffri di un disturbo di attacco di panico. Spesso si ha paura di avere questo disturbo, ma in realtà, si tratta di episodi sporadici che sono legati ad intense reazioni causate dall’ansia. Quindi, è essenziale una corretta diagnosi come base di partenza per aiutare veramente voi stessi a vincere l’attacco di panico.
Un piccolo sommario per capire l’ansia:
– Disturbi d’ansia
– Natura dell’ansia
– Ansia stress e autostima
– Come capire le emozioni per vincere le paure
2. Cosa significa paura della paura?
L’aver avuto un attacco di panico viene registrato in memoria, quindi ogni sensazione ed emozione avuta diventa indelebile. Si focalizza l’attenzione sul proprio corpo, un continuo ascolto delle proprie sensazioni per cercare di capire se sta arrivando l’attacco di panico. Quindi si innesca un meccanismo chiamato “paura della paura” di poter avere un altro attacco di panico. L’attacco di panico è un’esperienza così devastante che si vive nella continua paura che possa ricapitare. Con questa convinzione si pensa che sia impossibile pensare ad altro. Ma non è così, se continui a leggere te lo dimostro, puoi vincere l’attacco di panico.
3. Come si alimenta l’attacco di panico?
Gli attacchi di panico sono il risultato di “catastrofiche interpretazioni” di eventi fisici e mentali, erroneamente considerati segni di un imminente disastro.
Le sensazioni male interpretate sono soprattutto quelle associate ad ansia. Siccome, quando si è agitati si possono provare le stesse sensazioni, che si attivano durante un attacco di ansia (come ad esempio: sudore, tremore, aumento del battito cardiaco, ecc…), si arriva a confondere una normale reazione fisiologica ad un evento, con l’attacco di ansia.
Quindi, molte normali sensazioni fisiche o cambiamenti delle funzioni fisiologiche possono diventare oggetto di interpretazioni erronee.
Il circolo vizioso, che culmina con l’attacco di panico, consiste in una sequenza di pensieri, emozioni e sensazioni che possono iniziare con qualunque di tali elementi.
Ogni stimolo interno o esterno, che è giudicato minaccioso, produce lo stato di ansia e i relativi sintomi somatici associati, che se sono interpretati in modo catastrofico, producono un ulteriore aumento del livello di ansia intrappolando l’individuo in un circolo vizioso, culminante con l’attacco di panico.
Una volta che l’attacco di panico è avvenuto, intervengono almeno tre fattori per mantenere tale situazione:
- Attenzione selettiva riguardo alle sensazioni corporee
- Comportamenti protettivi associati alle sensazioni
- Evitamento
Succede questo:
Se presto attenzione solo alcuni stimoli (sensazioni che mi rimanda il mio corpo), io continuerò a fissarmi su queste sensazioni, e, per effetto di questa continua attenzione ogni stimolo, ogni sensazione mi sembrerà vera e sempre più forte. Quindi, per diminuire queste sensazioni fisiche andrò ad innescare, tutta una serie di comportamenti che, mi porteranno ad EVITARE ogni situazione che, secondo me, potrebbe scatenare questi sintomi.
4. Per vincere l’attacco di panico bisogna smettere di evitare le situazioni
Aumenterà sempre di più la convinzione che quelle situazioni sono la causa degli attacchi di panico. Questo evitamento ha la funzione di proteggere se stessi dalla paura dell’insorgenza dell’attacco di panico, vengono chiamati comportamenti protettivi.
I comportamenti protettivi sono legati al contesto della situazione allo scopo di evitare le conseguenze temute. Ma questi comportamenti impediscono di disconfermare le proprie convinzioni, (cioè ,che non è vero che, quella situazione può dare origine sicuramente all’attacco di panico) anzi, i sintomi somatici, cioè le sensazioni fisiche, saranno percepite con sempre più forza.
I comportamenti protettivi contribuiscono a mantenere l’attacco di panico in due modi:
- Impediscono la possibilità di una disconferma delle interpretazioni erronee inducendo la persona ad attribuire falsamente il mancato avverarsi della conseguenza temuta al loro utilizzo e non , piuttosto al fatto che l’ansia non causa drammatiche conseguenze fisiche;
- Certi comportamenti protettivi possono peggiorare i sintomi somatici e cognitivi e di conseguenze rendere più probabile l’avverarsi della situazione temuta. (Profezia che si auto-avvera). L’evitamento è un fattore di mantenimento dell’attacco di panico poiché, nel caso di situazioni critiche limita la possibilità del soggetto di provare ansia e scoprire che questa non porta alla catastrofe.
5. Da dove partire per vincere l’attacco di panico?
Secondo le teorie cognitive, ed in particolare il modello di Clark (1986) “A Cognitive model of panic” si occupa in particolare dei fattori cognitivi coinvolti nell’eziologia nel mantenimento del disturbo da panico, il modello di Clark propone che una determinata sequenza di eventi, in una successione circolare conduca all’attacco di panico è conosciuto come “ Il modello del circolo vizioso del panico”, in questo modello, gli attacchi di panico sono il risultato di “catastrofiche interpretazioni” di eventi fisici e mentali, erroneamente considerati segni di un imminente disastro, quale avere un attacco cardiaco, svenire, soffocare o diventare pazzo.
Quindi, per vincere l’attacco di panico è necessario cambiare le convinzioni negative e catastrofiche legate a quelle circostanze e poi a piccoli passi affrontarle. Pertanto, si lavora sui pensieri e sui comportamenti.
Mi rendo conto che questa spiegazione non ti convince e che non ti senti in grado di eliminare la paura dell’attacco di panico, ma se sei arrivato su questa pagina è perché ti sei detto che vuoi smettere di essere preda dell’ansia, e vuoi fare qualcosa.
Bene. Lasciati guidare vedrai che grandi risultati. Non dimenticare mai che “Piccoli passi, grandi ed immediati cambiamenti”.
Voglio vincere l’attacco di panico
Da dove parto?
Nel processo di ripresa psicologica dall’ansia e dell’attacco di panico si attraversano 3 fasi: l’esasperazione, l’impegno, il potenziamento.
- Fase 1. Nella fase dell’esasperazione si è in preda alla sofferenza emozionale, ci si sente isolati e timorosi di cambiare. In questa fase non si è in grado né di rilevare bisogni e piaceri personali, né di soddisfarli. Talvolta, non appare neppure chiaro quali potrebbero essere le fonti di gratificazione. Si pensa di essere privi di talenti, e si crede che anche gli altri lo captino. Difficilmente ci si riconosce un pregio, ma anche in tal caso, si tende a sminuirlo.Ecco perché diventa fondamentale lavorare sulla percezione della propria auto-efficacia e sull’autostima. Più iniziamo a sentici capaci di affrontare, più ci sentiamo più sicuri, più ci avviciniamo al traguardo. Corso di Autostima e Motivazione, un percorso pratico per cambiare vita.
- Fase 2. Nella fase dell’impegno ci si muove senza avere in mente un obiettivo chiaro. Ai nostri occhi gli altri continuano ad essere migliori di noi. E ci vediamo come dei fallimenti. E questo, tutto per colpa del confronto con gli altri, un confronto che porterà sempre a vederci come perdenti. Ma, questo confronto è inutile perché è una lotta impari, noi stessi abbiamo già deciso che Noi perdiamo mentre gli altri vincono sempre, perché sono capaci, mentre noi sentiamo di essere incapaci cronici. Quindi, all’ansia, all’attacco di panico, andiamo ad unire sentimenti di vuoto, di inadeguatezza, di tristezza, di infelicità, che ci scoraggiano, ci tolgono ogni forza. L’azione decidiamo di abbandonarla per l’inerzia. Lo stare fermi è per noi l’unica soluzione attivabile.
NO. Se noi decidiamo che questa non è vita, ed attiviamo il coraggio di chiedere aiuto allora si arriva alla nuova meravigliosa fase:
- Fase 3. Nella fase del potenziamento si ricomincia a vivere una vita che ha un significato e un fine, con un senso di vitalità. Si riacquista la fiducia in sé stessi e la forza per fronteggiare qualsiasi pericolo e situazione. Gli altri ci appaiono meno minacciosi e più benevoli.Si accettano le proprie “fissazioni” e la propria confusione come un elemento di crescita e cambiamento. Quindi: si inizia ad affermare la propria identità.Il cambiamento è possibile è reale. E’ un percorso di crescita, diventiamo più forti e più capaci di gestire le nostre emozioni, i pensieri abbiamo imparato a cambiarli, e finalmente il comportamentale è quello ci fa dare il via alle nostre azioni.
Serve dunque la voglia di cambiare
–> chiedere aiuto
–> riattivare le risorse personali
–> fissarsi gli obiettivi
–> impegnarsi all’azione
Ricorda: difficile non è impossibile. Vincere l’attacco di panico si può.
Incontri per vincere l’attacco di panico
Come funzionano
La storia di questi incontri per vincere ansia e attacchi di panico
Trattando disturbi di ansia da molti anni ho capito che il supporto di gruppo, la condivisione ed il confronto sono un grande aiuto per superare i problemi di ansia.
Il gruppo di auto – mutuo aiuto per i disturbi d’ansia aiuta:
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