Grazie allo strumento del biofeedback s’impara ad essere consapevoli delle sensazioni fisiologiche. Questa consapevolezza aiuta a sviluppare l’abilità nel regolare il funzionamento fisiologico usando segnali che provengono dal corpo con l’obiettivo di migliorare il benessere, la salute e le prestazioni. Molte sono le ricerche scientifiche che hanno dimostrato la correlazione tra benessere e biofeedback, alla fine dell’articolo trovi una breve biografia.
3 sono gli obiettivi del biofeedback:
- Consapevolezza: migliorare la consapevolezza dei processi fisiologici, cognitivi ed emozionali è l’elemento chiave per realizzare il cambiamento;
- Auto-regolazione: l’abilità di auto-regolarsi dipende dall’abilità di modificare gli stati fisiologici;
- Generalizzazione: le abilità apprese grazie al biofeedback sono applicate alla vita quotidiana con maggior facilità e dimestichezza.
Biofeedback e benessere:
scopo immediato
Generare sollievo nell’immediato e aiutare a rieducare il sistema nervoso e il cervello nella produzione di reazioni utili a lungo termine. Infatti, la pratica del biofeedback genera cambiamenti positivi a livello del sistema nervoso autonomo.
Ad esempio, il sistema nervoso autonomo è implicato nei sintomi dell’ansia e nelle reazioni allo stress.
Biofeedback e benessere consente di abbinare diverse tecniche e strumenti per gestire svariate problematiche, come ho sottolineato in questo articolo i benefici del biofeedback sono molteplici per questo motivo il suo impiego trova applicazione in diverse aree cliniche, mediche, psicologiche e nello sport.
Biofeedback e benessere:
quali segnali rileva?
I sistemi professionali di biofeedback multicanale, come quello che uso io, danno l’opportunità di registrare diversi tipi di canale sensoriale periferico.
Il mio strumento è progettato per misurare e interpretare i marcatori di stress, per insegnare la gestione dello stress e la capacità di recupero mediante il biofeedback.
Grazie al biofeedback, è possibile:
- Valutare le risposte fisiologiche a situazioni stressanti e come esse si generano ed interferiscono nella vita quotidiana;
- Monitorare i livelli di eccitazione del sistema nervoso autonomo;
- Insegnare l’autoregolazione grazie al segnale di biofeedback;
- Insegnare le strategie di riduzione della tensione e dell’ansia con semplici tecniche di rilassamento.
Come funziona lo strumento biofeedback
Grazie ad un semplice sensore che ti viene applicato al dito con un morbido cinturino, esso misura l’eccitazione (conduttanza cutanea), la temperatura, e la variabilità della frequenza cardiaca. In determinate condizioni, il sensore può anche estrapolare i dati sul movimento e i ritmi di respirazione.
Alcuni esempi di schermata, ma ce ne sono molti altri. In pratica il tuo allenamento alla consapevolezza dei segnali e al loro successivo controllo sarà guidato da segnali di feedback diversi, che possono essere visivi e sonori, sotto forma di video o grafici o immagini, che si muovono in base a come tu ti stai allenando. Questo segnale di feedback, quindi di controllo, tu aiuta ad impratichirti delle tecniche necessarie per variare in modo consapevole i tuoi segnali fisiologici.
Sul tuo monitor a seconda, del segnale e dell’obiettivo che dobbiamo raggiungere avrai un video, che sarà per te il tuo feedback da seguire che ti aiuterà a capire come aggiustare i tuoi parametri fisiologici.
Ad esempio, nella Respirazione guidata: lo stimolatore è impostato per imitare una frequenza respiratoria specifica, che tu puoi seguire con la tua respirazione. Mentre il cerchio del pacer del respiro sale, tu devi inspirare. Mentre il cerchio del pacer del respiro scende devi espirare. Il pacer è uno strumento eccellente che ti aiuta in modo semplice ad apprendere le basi della respirazione diaframmatica.
Questa schermata serve per monitorare e allenare l’eccitazione.
Biofeedback è un approccio terapeutico non invasivo
che esiste dal 1960. Esso comporta:
- Misurazione dei processi fisiologici utilizzando sensori specializzati;
- Mostra una rappresentazione del cambiamento fisiologico che avviene in te;
- Aiuta a comprendere gli effetti dei pensieri e delle emozioni sulla fisiologia;
- Insegna ad apprendere nuove strategie mentali e, ad ottimizzare le risposte dell’autoregolazione.
Biofeedback e benessere:
come possiamo lavorare insieme
Applicazione del biofeedback
- Training anti-stress: lo strumento di biofeedback da me usato è uno strumento progettato per misurare e interpretare i tuoi marcatori di stress. In questo modo sarai in grado di apprendere come gestire lo stress e la capacità di recupero mediante le sessioni di biofeedback.
- Nei disturbi d’ansia e fobie
- Nel disturbo post traumatico da stress
- Per l’asma: in uno studio del 2004 condotto da Paul Lehrer et.al. ha preso in considerazione l’utilizzo del biofeedback della variabilità della frequenza cardiaca -HRV- per la cura dell’ansa. Lo studio ha dimostrato che il biofeedback aiuta i pazienti a ridurre il consumo dei farmaci, riduce la gravità dei sintomi e migliora la funzione polmonare. Uno studio clinico controllato ha rilevato che l’allenamento alla respirazione assistito dalla capnometria può innalzare la quantità di anidride carbonica nella fase finale dell’espirazione e, di conseguenza, diminuire la frequenza e il dolore causati dai sintomi dell’ansia (Meuret et al., 2007; Ritz et al., 2009)
- Le emicranie
- La cefalea muscolo tensiva
- Ipertensione essenziale
- Sindrome del colon irritabile
- Il fenomeno di Raynaud
- Disturbi dell’articolazione temporo mandibolare – ATM-
- Lombalgia cronica e altri disturbi da dolore cronico, come fibromialgia, endometriosi, dolore toracico funzionale, dolore cronico nei bambini e negli adolescenti.
Il biofeedback applicato insieme a:
- Tecniche di rilassamento muscolare
- Mindfulness
- Training antistress
- Per lo sport
- Per la salute e benessere
Ricerche scientifiche
Bruehl, S. and Chung, O.Y. (2006). Psychological and behavioral aspect of complex regional pain syndrome management. The Clinical Journal of Pain, 22(5), 430-437.
Aspetto psicologico e comportamentale della gestione della sindrome dolorosa regionale complessa
Buckelew, S.P., Conway, R., Parker, J., Deuser, W.E., Read, J., et al. (1998). Biofeedback/relaxation training and exercise interventions for fibromyalgia: a prospective trial. Arthritis Care Research, 11 (3), 196-209
Biofeedback / allenamento di rilassamento e interventi di esercizio per la fibromialgia: uno studio prospettico
De Guire, S., Gevirtz, R., Kawahara, Y., and Maguire, W. (1992). Hyperventilation syndrome and assessment of treatment for functional cardiac symptoms. The Ameruican Journal of Caridology, 70, 673-677
Sindrome da iperventilazione e valutazione del trattamento per i sintomi cardiaci funzionali
Harden R.,N., Houle, T.T., Green, S., remble, T.A., Weinland, S.R., et al Biofeedback in the treatment of phatom limb pain: a timeseries analysis. Applied Psychophysiology and Biofeedbcak, 30, 83-93
Biofeedback nel trattamento del dolore dell’arto fantasma: un’analisi di serie temporali
Hawkins, R.S., and Hart, A.D. (2003). The use of thermal biofeedback in the treatment of pain associated with endometriosis: preliminary findings. Applied Psychophysiology and Biofeedback, 28, 279-289
L’uso del biofeedback termico nel trattamento del dolore associato all’endometriosi: risultati preliminari.
Sherman, R. (2006). White paper: Clinical efficacy of psychophysiological assesment and biofeedback interventions for cronic pain disorders. Wheat Ridge, CO: AAPB
Efficacia clinica della valutazione psicofisiologica e degli interventi di biofeedback per i disturbi del dolore cronico
Stinson, J. (2003). Review: psychological interventions reduce the severity and frequency of chronic pain in cildren and adolescents. Evidence Based Nursing, 6, 45.
Revisione: gli interventi psicologici riducono la gravità e la frequenza del dolore cronico nei bambini e negli adolescenti
Sherman, R. (1985) Relationships between strength of low back muscle contraction and intensuty of chronic low back pain. American Journal of Physical Medicine, 64, 190-200.
Relazioni tra la forza della contrazione della muscolatura lombare e l’intensità della lombalgia cronica
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