
Interventi Assistiti con gli Animali
Approfondimento sulle attività
Interventi Assistiti con gli Animali
Come vengono chiamate le diverse tipologie di attività
Per aiutarvi a capire quale valore di benessere può dare all’individuo, devo indicarvi in che modo vengono divisi e classificati gli interventi con gli animali. E’ importante non banalizzare l’intervento. Perché la sua buona riuscita dipende da quanto bene è stato progettato, identificando, con precisione, gli obiettivi dell’intervento.
Così che possiate capire in che modo io svolgo la Pet Therapy .
Come si progetta l’attività di Pet Therapy
L’attività viene studiata, progettata e condotta tenendo in considerazione due aspetti fondamentali: il benessere dell’animale e il benessere della/delle persona/e a cui è diretta.
Il loro vero nome è: IAA – Interventi Assistiti con Animali – essi hanno valenza terapeutica, riabilitativa, educativa e ludico-ricreativa e comprendono tre ambiti di intervento:
- TAA- Terapie Assistite con gli Animali
- EAA- Educazione Assistita con gli Animali
- AAA – Attività Assistite con gli Animali.
Per fortuna queste attività sono state regolamentate da:
1- La normativa: Accordo Stato Regioni sul benessere degli animali da compagnia e Pet Therapy pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 3 marzo 2003. Che norma il benessere dell’animale e la formazione degli operatori
2- Carta Modena dei valori e dei principi sulla pet relationship:
Titolo 1. La Tutela degli Animali
Titolo 2. Il Fruitore
Titolo 3. L’Interazione Uomo-Animale
Titolo 4. Le Prassi
3- Carta dei Servizi:
Cap. 1. La Sicurezza igienico sanitaria
Cap. 2. La sicurezza Comportamentale
Cap. 3. Le Caratteristiche Del Team Prescrittivo
Cap. 4. Le Caratteristiche Del Team Operativo
La Pet Therapy dunque non deve essere banalizzata ad un semplice incontro con un animale e dove si fa “qualcosa” e come per magia, ecco che si ha l’effetto benefico.
No. Al contrario questo tipo di sottovalutazione può portare a gravi conseguenze sia per l’animale sia per l’essere umano, adulto o bambino che sia.
Il valore del progetto in Pet Therapy
Il lavoro della in Pet Therapy viene progettato partendo da quest punti basilari
Primo: Valutare,
Secondo: Pianificare,
Terzo: Progettare l’intervento con l’animale. Tenendo sempre presente il benessere dell’animale coinvolto e il benessere delle persone che vi partecipano.
E’ importante sottolineare che i BENEFICI DELL’INTERVENTO dipendono da un’attenta progettazione, la scelta della metodologia (compreso il luogo dell’intervento e la scelta di quale animale è più adatto) che andranno a determinare una specifica relazione tra l’animale e la persona.
L’intervento di pet therapy è il frutto del pieno coinvolgimento delle persone coinvolte, dove l’operatore, con il suo occhio attento: con la stessa intensità sia all’animale, sia alla persona, sia al contesto, è capace di favorire i processi di cambiamenti pensati nel progetto.
Se parliamo di TERAPIA (TAA) la Pet Therapy è un’azione co-terapeutica di un progetto che ha come obiettivo la facilitazione di un processo terapeutico già in atto, quindi, si crea una sinergia tra processo terapeutico e relazione con il pet, che ha l’obiettivo, di facilitare il miglioramento delle condizioni di benessere psico-fisico dell’individuo a cui, questa sinergia è mirata.
Dunque, la Pet Therapy s’inserisce nelle aree di intervento su cui già si sta lavorando, individuando quali obiettivi si possono ottenere attraverso un’attività relazionale con gli animali, nel mio caso il cane, il mio pastore tedesco a pelo lungo: Gaetano.
Perché i cani in pet therapy?
Le nostre espressioni facciali
Il tono emotivo della nostra voce
I nostri movimenti del corpo
Loro capiscono se siamo tristi, così si avvicinano a noi, e ci danno una bella leccata. È il loro modo di dire“Non sei solo, ci sono io”.
Così come, fare le vocine in falsetto con il proprio cane è un toccasana per lo sviluppo della relazione. Se anche tu, hai un cane, puoi vedere che, quando fai la vocina in falsetto il cane scodinzola, alza il posteriore, si mette in avanti: è la sua posizione d’invito al gioco. Oppure, si rotola in terra, pancia per aria, pronto a ricevere una bella grattatina!
L’abilità ricettiva dei cani, permette loro di capirci, quindi, di entrare in relazione con noi.
Quali dimensione di relazione attivare?
Per la zooantropologia l’animale è dotato di soggettività. L’incontro tra l’uomo e l’animale dà luogo ad una relazione.
Avviene uno scambio di contenuti e di ruoli nel momento in cui uomo e animale s’incontrano, pertanto la relazione assumerà una sua configurazione che faciliterà il cambiamento, l’incontro con l’animale è d’ispirazione per l’uomo.
Il cuore dell’antropologia sono le Dimensioni di Relazione. I contributi che derivano dall’incontro tra l’uomo e l’animale si chiamano REFERENZE. Le referenze sono i contenuti ispirativi che favoriscono i processi di cambiamento. Per la zooantropologia il significato educativo o assistenziale che è proprio della Pet Therapy, è dato dal contributo referenziale.
Di conseguenza ogni DIMENSIONE DI RELAZIONE (che ho riportato qui sotto) produrrà degli specifici referenziali, cioè specifici cambiamenti nell’uomo, grazie al tipo di relazione che si instaurerà dall’incontro con l’animale.
Tutte queste parole difficili servono per aiutarvi a capire un concetto fondamentale: la pet therapy non va banalizzata nel semplice incontro con l’animale, cioè fare per therapy non significa ti porto il cane perché fa sempre bene. No. Anzi, se non pensato bene “questo incontro” potrebbe potare a danni immensi alla persona.
Pertanto l’incontro va costruito mediante un attento progetto che va studiato, e pianificato in ogni singolo dettaglio proprio pensando: “Di quali tipi di benefici la persona ha bisogno? “ Da qui, si scelgono le DIMENSIONI DI RELAZIONE DA ATTIVARE, e sulla base di queste si progettano le attività per le sedute di PET THERAPY.
Un intervento di PET THERAPY è adeguato se, una volta individuati gli obiettivi beneficiali (es. migliorare la socialità; ridurre uno stato di depressione, diminuire la frequenza di un comportamento …) , si PRESCRIVONO e si mettono in atto le giuste DIMENSIONI DI RELAZIONE.
Pertanto il mio compito quale operatore di Pet Therapy è di prescrivere le giuste dimensioni di relazione, e di PROSCRIVERE, cioè vigilare sulle eventuali dimensioni di relazione che non si devono attivare, perché sono dannose verso chi, quell’intervento di pet therapy è diretto.
Ogni animale ha sue caratteristiche proprie (si chiamano PREDICATI ), specie, razza, individuo, che caratterizzano l’incontro con l’uomo, determinando il grado di coinvolgimento. Essi vanno considerati per il loro valore orientativo, estetico, conoscitivo, comunicativo, sociale (PREDICATI SOGLIA), perché producono nella persona coinvolgimento e disponibilità, cioè apertura al CAMBIAMENTO.
LE DIMENSIONI DI RELAZIONE
Per dimensione di relazione in zooantropolgia, s’intende definire il tipo di attività che le persone e gli animali vivranno durante il loro incontro. Pertanto le specifiche aree dimensionali vengono attivate sulla base degli specifici obiettivi da raggiungere.
- Area ludica: basata sul gioco, sul divertimento, sulla distrazione, sulla fantasia. Quest’area stimolerà la persona a livello cognitivo (finzione, gioco di ruolo, immaginazione). L’attività sarà un gioco essenzialmente fisico, performativo e motorio.
- Area epistemica: basata sull’interesse e sulle conoscenze. Si stimola la storia biografica della persona (riflessone, ricordo e auto narrazione). L’attività è esplorativa, il cane come centro di interesse e di competenze.
- Area edonica: basata sul piacere di stare insieme. Comica, distrazione e buon umore sollecitati dalla relazione. L’attività è estetica, osservazione, ammirazione.
- Area affettiva: basata sul bisogno di conferme e sull’autoefficacia. Epimeletica, atteggiamenti genitoriali e basati sulla cura. Come ad esempio spazzolare il cane. Si lavora sull’attaccamento, inteso come richieste di conferme affettive, il cane è la base sicura.
- Area sociale: basata sul piacere della condivisione. Ibridativa, costruzione di performance di coppia. L’attività è collaborativa (collaborazione, agendo in perfetta sincronia). Come può essere portare insieme il cane al guinzaglio.
Conclusione
Lo studio attento del progetto permette di individuare la giusta “area di relazione” rispetto allo specifico obiettivo da raggiungere attraverso l’intervento assistito con l’animale.
Certificata secondo le linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA)
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Dott.ssa Patrizia Marzola Psicologa a Fidenza, iscritta all’Albo dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna n° 3524 – P.Iva 02286890344 – Scheda Personale PATRIZIA MARZOLA
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