Burnout, stress, ansia come prevenirli?
Quali vantaggi per le persone e per le aziende?
Turnover, assenze, richieste di trasferimento sono realtà oggettive che in molti toccano da vicino. Ho pensato di scrivere questo articolo per rispondere alle domande che mi vengono fatte su situazioni di Burnout, stress, ansia. Così ho deciso di riportare passo per passo un dialogo avvenuto tra me e un dirigente di un’azienda (d’ora in poi abbreviato in D.)
D. “Dottoressa buongiorno io credo di soffrire di burnout, o almeno credo. Ma non so da chi farmi aiutare. In azienda nessuno ha saputo darmi informazioni o indicazioni chiare sul come posso essere aiutato. Così guardando su internet sono arrivato a lei. Può aiutarmi? “
IO: “Provi a raccontarmi meglio la situazione, così vediamo se, e come posso aiutarla. Cosa è successo?”
D.” Sono distrutto. A pezzi. Non ce la faccio più. Il lavoro mi ha mangiato la vita. Non dormo più, non mangio più, non mi rendo conto di che giorno sia. La mia azienda mi ha catapultato in un mondo che non pensavo potesse esistere. Ho tante di quelle responsabilità che me le sento addosso come macigni. Non ho personale che possa aiutarmi a gestire l’enorme mole di lavoro, che si accumula sempre di più. Mancano risorse umane, anche solo da formare. I pochi che arrivano, scappano alla velocità della luce. Abbiamo già perso risorse umane importanti perché grandi talenti hanno mollato a causa di questo clima aziendale così negativo. Così mi ritrovo ancora più stanco di prima. Con sempre più problemi da gestire. E sempre più solo. Stress e ansia fanno parte del mio quotidiano”.
IO: “Può descrivermi meglio i suoi sintomi? Cioè, cosa si sente?”
Rimane in silenzio, sospira. Dopo la pausa, la sua voce è un filo appena percepibile. La sua stanchezza e frustrazione si toccano con mano. Si sente il ronzio di sottofondo. Un altro sospiro, poi la risposta.
D.” È per me molto difficile ammettere questo periodo di difficoltà. Ma, se non faccio qualcosa, rischio di perdere tutto ciò che è importante per me: la mia salute e la mia famiglia. “
IO: “Cosa succede a casa?”
D.“Sono sempre al lavoro, e quando sono a casa non posso staccarmi dal telefono. E anche se non ci sono telefonate, la mia testa è sempre lì. Ho paura di scordami qualcosa. Vivo nell’ansia perenne. Credo anche, di aver avuto un paio di attacchi di panico. Perché, le confesso che, la mia memoria non è più come prima. Mi dimentico, salto i pezzi. Spesso, mi capita di non ricordare i nomi dei miei collaboratori. Il mio bimbo cresce, e io, non ci sono mai per lui. Mia moglie è un angelo, ma non ci sono neanche per lei. Mi manca lei, mi manca mio figlio”.
IO: “Quindi, si sente molto stanco, e le sue facoltà superiori come memoria e concentrazione vengono meno. E le capita di perdere la pazienza? Di essere nervoso? “
D.:” Sono sempre nervoso!” Continua triste. “E perdo la pazienza subito. Sono intollerante a tutto. E rispondo male. Io, che sono sempre stato una persona gentile, pacato nei modi. Mi capita di essere così dispotico, e non solo sul lavoro. Lo sono anche con mia moglie, e questo mi genera un profondo senso di colpa. La amo moltissimo e non voglio farle del male. Ma sento che lei, per proteggersi e proteggermi mi sta lontano. Mi odio per questo”.
IO: “E sul lavoro? Immagino che anche lì, le relazioni siano diventate difficili?”
D.” Difficili è dire poco. Sento che mi odiano. Hanno tutti paura di me. Io che credo nel lavoro di gruppo, nella collaborazione, nel rispetto, nell’aiuto reciproco. Sono aumentati i conflitti sul lavoro e le difficoltà relazionali. Io non voglio più essere quello che sono diventato. Perché sono diventato così? Cosa mi è successo?”
IO: “Possiamo dire che lei abbia sviluppato la sindrome del burnout dovuta a stress lavoro correlato. Lei ora ha bisogno di riposo e di recuperare il suo benessere generale.”
Gli spiego che questi disturbi sono correlati all’esplosione di eventi stressanti (come indicato nel DSM-5®). Pertanto, si può presumere che si possa parlare di Disturbo dell’adattamento con ansia e umore depresso
IO: “E prova altri sintomi? A livello emotivo o fisico?”.
D.” Non dormo. Mangio male. Ho sempre mal di testa. Sono apatico. Mi sento depresso. Senza energie. Alzarmi al mattino è devastante”.
Fa un’altra pausa. Poi con ritrovata energia mi chiede:
D.” Come posso aiutarmi io? E cosa posso fare la mia azienda? Non sono l’unico a provare burnout, stress, ansia. Come posso aiutarli? Ci sono azioni concrete che possiamo fare prima che sia tropo tradi?”
IO: “Insieme faremo un training di benessere finalizzato alle sue specifiche necessità. La sua azienda può partire da un’analisi oggettiva di valutazione dello stress lavoro correlato. Da lì, l’azienda, potrà prendere consapevolezza del reale livello di rischio da stress lavoro correlato. E poi, intervenrie con delle azioni di benessere che potrò proporle in base alle oggettive difficoltà emerse durante l’analisi della sitauzione.”
Burnout, stress, ansia quanto impattano sul benessere
Questo racconto ci dimostra che ci sono situazioni oggettive, che se, non aggiustate porteranno ad un incremento di malessere generale nell’azienda. Che, attualmente sta portando alla fuga dei talenti.
Dalla ricostruzione lavorativa riportata dal signor D. emerge un graduale ma progressivo e costante aumento di carico di lavoro (Così come viene definito nella metodologia Inail 2017 per la valutazione dello stress lavoro correlato D.Lgs 81/08).
E, si evince anche, il sottodimensionamento dell’organico, rispetto alla mole di compiti lavorativi da svolgere.
Nella metodologia Inail 2017, fattore indicato come Pianificazione dei compiti. La Dimensione descrive quelle situazioni in cui si verifica la mancata corrispondenza tra le risorse umane e strumentali disponibili e lo svolgimento delle attività, l’esecuzione dei compiti assegnati e delle prestazioni. Inoltre, verifica la presenza di cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato e caratterizzato da incertezza.
Dati che portano a pensare alla presenza di stress lavoro correlato superiore al NON RILEVANTE.
Burnout, stress, ansia: si parte dalla valutazione dello stress
Il processo della valutazione dello stress lavoro correlato ha come obiettivi:
- Dare una misura quantitativa, oggettiva del livello di stress lavoro correlato;
- Creare delle azioni immediate di prevenzione e di protezione. Azioni di benessere organizzativo mirate a ridurre le situazioni che hanno portato burnout, stress, ansia.
Vuoi intervenire anche tu su burnout, stress, ansia prima che sia troppo tardi?
Burnout, stress, ansia si possono prevenire e ridurre con attente azioni che puntano al benessere organizzativo. Per Benessere Organizzativo Aziendale s’intende:
“La capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori in ogni tipo di occupazione” (Avallone e Bonaretti, Benessere Organizzativo, 2003).
Parliamone insieme. E identifichiamo le azioni prioritarie da fare. Agendo sul benessere individuale si arriva al benessere di tutto il sistema azienda.
Burnout, stress, ansia
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