• Come superare le difficoltà relazionali

Da dove nascono le difficoltà relazionali?

Come si rompe il ghiaccio?
Come inserirsi in un gruppo?
Come riesco ad essere interessante?
Come attiro l’attenzione?
Come ritrovare l’equilibrio nel gruppo di lavoro?
È possibile recuperare una relazione interpersonale dopo un litigio?

Rapporti interpersonali e difficoltà relazionali?

Cosa ci rende incompetenti socialmente?

Possiamo parlare di tre problemi principali:

1. Mancanza, carenza di abilità sociali. Le abilità sociali. In realtà nessuno di noi è incompetente, perché le abilità sociali s’imparano. Possiamo allenarci basta solo sapere cosa sono e come allenarsi.

2. Paura del giudizio degli altri, che crea insicurezza personale, che porta a svalutare sé stessi. La paura del giudizio degli altri è un deterrente molto potente perché può far crollare tutti i nostri punti di forza.

3. Le convinzioni personali. Le convinzioni che abbiamo di noi stessi possono farci credere di non essere in grado di superare le difficoltà relazionali, di creare, stabilire i rapporti interpersonali.

1. Abilità sociali per vincere le difficoltà relazionali

Per abilità sociali intendiamo una serie di competenze, di capacità, di abilità che ci permettono di entrare in relazione con gli altri. Come ad esempio l’empatia: la capacità di capire l’emozione dell’altro. Oppure, sapere quando e come intervenire in una conversazione. Come criticare in modo costruttivo e non distruttivo. Il saper ascoltare in modo attivo. Insomma, tutto ciò che ci serve sapere per partecipare al mondo sociale.

Capacità che oggi stiamo perdendo. Ci chiudiamo in noi stessi, ci rifuggiamo sui social, non sperimentiamo più il gusto della condivisione che avviene da una piacevole conversazione. È un fatto: per colpa della tecnologia non sappiamo più stare con gli altri. Ed è proprio la tecnologia che ha creato le nuove difficoltà relazionali. Ma anche nuove dipendenze comportamentali.  Alimentando sempre di più un’immagine negativa di noi stessi come inabili sociali.

2. La paura del giudizio degli altri promuovono le difficoltà relazionali

Aiuto: io non sono interessante! Mi giudicheranno così.

Il pensare e vedere sé stessi come un comunicatore noioso, non interessante, non creativo blocca immediatamente ogni tentativo di interazione sociale. Se, ad esempio, ti metti sempre in disparte, rimani rigido, e guardi fisso il pavimento, come se fosse la cosa più interessante che tu abbai mai visto, è ovvio che nascano importanti difficoltà relazionai. Ma non perché sei noioso, come pensi te, ma semplicemente perché, con tutto il tuo corpo, stai comunicando ai tuoi interlocutori, che non vuoi in alcun modo partecipare alla conversazione.

Non possiamo mai dimenticare dell’importanza della comunicazione non verbale, e di quanto essa sia importante per noi, per entrare in relazione con gli altri. Spesso, le difficoltà relazionali nascono proprio dal fatto che irrigidiamo il corpo, e non gli permettiamo di esprimere emozioni e stati d’animo. È come chiudere il libro prima di finire l’ultima pagina! Crea dubbio e confusione nell’interlocutore, perché non sa come interpretare questa rigidità. Può giudicarci presuntuosi, timidi, insicuri, chiusi …. insomma, può farsi l’idea che vuole di noi: e sicuramente è sbagliata!

Quindi, non stupirti se hai difficoltà relazionali! Allenati a diventare più morbido, smetti di pensare alla paura del giudizio degli altri. Quando la paura del giudizio degli altri prende il sopravvento, allora, forse hai un problema di autostima. Vedi, è proprio grazie all’autostima che puoi superare le tue difficoltà relazionali.

3. Le convinzioni personali e le difficoltà relazionali

È una catena, un circolo vizioso: più ci sentiamo inabili socialmente, più rinforziamo le nostre convinzioni negative, e più sotterriamo l’autostima. Questo porta ad evitare sempre di più i contesti sociali, fino anche, a sperimentare fobia sociale.
Il fatto di non sapere come relazionarsi con gli altri può riguardare anche l’altro sesso, e sviluppare paure nell’approccio. Come ad esempio ansia verso le donne. O sentirsi uomini e donne sole!

Strategie per vincere le difficoltà relazionali

Ecco come puoi fare per vincere le tue difficoltà relazionali

Allenati a capire gli atteggiamenti che si mettono in scena nelle relazioni interpersonali, e come essi possono creare difficoltà relazionali.

Ciò che ci aiuta sicuramente a superare le difficoltà relazionali è capire il tipo di comportamento che le persone mettono in gioco nel gruppo.

Quando ci sentiamo a nostro agio in un gruppo è perché in esso, troviamo un clima di sostegno e calore. C’è un chiaro riconoscimento di ruoli e una comunicazione chiara e aperta. Rispetto e ascolto reciproco.

Il clima è l’insieme delle qualità dell’ambiente relazionale percepite dalle persone che, in quel momento ne fanno parte.

Difficoltà relazionali sul lavoro: i gruppi di lavoro

Le persone sul lavoro si possono trasformare. Possono nascere spiacevoli conflitti e portare a difficili situazioni di stress lavoro correlato. Ma anche dare il via fenomeni di Mobbing, o di esaurimento emotivo (burn-out).
Ci sono tante variabili in mezzo, come il potere, gli obiettivi, i valori personali. Tutte variabili che possono scontrarsi con: cultura organizzativa, grado di coerenza nel trasmettere e portare avanti i valori e la cultura dell’organizzazione. E non ultimo le capacità di leader, le capacità di motivare le persone, le abilità di risolvere i problemi.

Ruolo e difficoltà relazionali

Ogni persona all’interno di un gruppo sociale incarna un ruolo. E il ruolo è veicolato da: personalità, abilità sociali, obiettivi personali.

CONCILIANTE: Non ha forte personalità ed è disposto ad accettare sempre le opinioni altrui.

DEVIANTE: Non accetta le norme del gruppo e non vuole adeguare la sua personalità al gruppo.

DIPENDENTE: Incapace di autonomia, accetta le norme del gruppo passivamente.

DIPLOMATICO: Propone soluzioni diplomatiche, ha un’alta influenza. È un buon negoziatore, crea alleanze, è pragmatico.

DOMINANTE: Deve primeggiare sempre a prescindere dal fatto di aver ragione o meno

AFFILIATIVO: È incapace di rapporti paritari. Ha bisogno di essere protetto o di proteggere.  Le sue frasi sono: “È giusto così? Tu cosa ne pensi? “Non so … Faccio ciò che dici tu “. Come puoi reagire? Stimolare: il suo punto di vista, le sue idee, chiamarlo sempre in causa, lasciarlo agire.  Stimola la sua Autostima e Motivazione: “Secondo la tua esperienza cosa faresti?”; “Hai dimostrato di avere creatività, ti lascio l’importante compito di trovare una nuova soluzione.”

ANTAGONISTA: È il contestatore. Chi assume per partito preso le opinioni e gli atteggiamenti contrari a quelli della maggioranza. Dice NO senza dare le sue motivazioni. “No , io non credo …Non sono d’accordo”. Interrompe senza ascoltare. Il suo obiettivo è provocatorio. Come reagire? Stimolarlo in riflessioni costruttive. Ad esempio: “Interessante …. Vorrei capire meglio ciò che dici …”; “Spiegati meglio … Cosa ti fa dire che ….”

APATICO: Subisce. È indifferente e non ha personalità. Non parla, non interviene. Quando sollecitato dice “Non so …”, “È uguale…”. Il suo obiettivo è quello di essere lasciato in pace. Non è partecipativo. È disinteressato alla vita del gruppo. Come reagire? Ricordargli il suo Ruolo, le sue responsabilità, i suoi doveri. Anche gli ultimatum possono funzionare: “Sei dentro o fuori”.

AUTORITARIO:  Sa imporre il suo punto di vista con le argomentazioni adatte. Controbatte senza lasciare spazi. Le sue frasi sono: “MA … non capisci … “; “Io sono il capo, si fa così ..”; Il suo atteggiamento è sprezzante. Guarda dall’alto in basso. Il suo obiettivo è sottomettere. Come reagire? Partire dal ruolo: Chi sono io, Chi è lui. Si gioca di comunicazione, di pazienza, di astuzia.

CAPRO ESPIATORIO: Su di lui si scaricano tutte le tensioni del gruppo. È colpevolizzato costantemente. Subisce da vittima gli eventi. Non controbatte. Dentro di sé prova rabbia, non riesce ad esprimerla. Quando scoppia lo fa in modo sbagliato. Rivolge la sua frustrazione ai NON diretti interessati. Come reagire? Aiutare il soggetto a ridefinire la sua posizione nei confronti del gruppo. A lungo andare il suo atteggiamento danneggia se stesso e gli altri.

Una riflessione: Per far sì che i collaboratori abbiamo ben in chiaro obiettivi e comportamenti comuni, è necessaria una comunicazione chiara, che definisca sempre impegno, responsabilità, compiti e ruoli.

Difficoltà relazionali a ruota libera

Quando non ci si capisce, si crea grande confusione, così diventiamo diffidenti, ci innervosiamo, incriniamo rapporti. Piccoli malintesi diventano liti, i problemi diventano catastrofi.
Le difficoltà relazionali nascono da una mancanza di capacità di comunicare in modo chiaro, semplice e diretto. Non si sa come, né quando sia iniziato questo silenzio, ma sta di fatto che, a un certo punto, le persone smettono di dichiarare chiaramente il problema.
Quando poi, le incomprensioni nascono sul posto di lavoro, si viene a creare un clima molto pesante, difficile da gestire, che portato all’estremo crea ansia, stress, insoddisfazione, insofferenza, fino all’azione estrema: abbandonare il posto di lavoro. Perché possono venire crearsi sul lavoro, situazioni di mobbing e burn-out.

Ma questi problemi di possono risolvere. Visita la sezione PSICOLOGO AZIENDALE.

Conclusione

Come un vaccino antinfluenzale il saper comunicare e il saper ascoltare in modo efficace svolgono funzione preventiva contro questi problemi.  E risolvono le difficoltà relazionali.

Credo tantissimo nell’efficacia comunicativa, nel dialogo aperto, nel saper scegliere le parole giuste, sia verso la persona, che alla situazione specifica.

Per questo motivo ho progettato un per-corso formativo che mira a fornire utili indicazioni su come utilizzare al meglio il proprio strumento comunicativo, l’ho intitolato “Non solo comunicare per esprimere forza, carisma e personalità”.

Così, grazie alla padronanza del nostro stile comunicativo, il saper individuare le parole giuste rispetto alla situazione, ci consente di creare buoni ed efficaci rapporti interpersonali.

È la comunicazione efficace che ci permette di essere sempre padroni di noi stessi e delle situazioni.

È sempre la comunicazione efficace che ci dà il carisma e la forza per gestire le persone aggressive, quelle che ci mettono in difficoltà, coloro che ci fanno sentire sbagliati e ansiosi.

I vantaggi della comunicazione efficace per superare le difficoltà relazionali:

Esprimersi in modo chiaro, semplice e diretto arrivando all’obiettivo desiderato;

Adattare il proprio comportamento e atteggiamento alle diverse circostanze, anche quelle più difficili;

Trattare con la gente per conquistarne la fiducia, migliorando così la qualità delle relazioni sociali;

Padroneggiare le tecniche di come si conquista il diritto alla parola, come rendere partecipe chi ascolta, attirando e mantenendo accesa l’attenzione degli interlocutori;

Scegliere le parole e lo stile comunicativo in relazione alle persone ed agli obiettivi;

Gestire l’ansia che spesso le situazioni sociali creano. La comunicazione efficace elimina gli effetti immobilizzanti dell’ansia e dello stress, che uno scambio comunicativo può causare.

A volte, il fatto di dover per forza comunicare con una persona che a noi mette soggezione, timore o tensione, può renderci così ansiosi da bloccare in noi, ogni iniziativa comunicativa: le parole muoiono in bocca senza riuscire a dirle.

Quella carica energetica che ci ha dato la spinta fino a un attimo prima, ci sta ora immobilizzando. Dunque, imparare a gestire lo stress significa incanalare questa energia nella giusta direzione, per usarla come nostra alleata per darci fiducia e sicurezza, abbattendo così le difficoltà relazionali.

I percorsi che possono aiutarti a vincere le tue difficoltà relazionali

Il corso di comunicazione efficace “Non solo comunicare per esprimere forza, carisma e personalità” è un manuale pratico sulle relazioni interpersonali che vi aiuterà ad allenare e potenziare le vostre abilità comunicative.

Ho letto i risultati di un sondaggio in cui si chiedeva quali fossero i maggiori interessi degli adulti. È risultato che al primo posto c’è la salute e al secondo posto c’è la gente: come comprenderla, come starci insieme, come indurla a diventare simile a noi come persuaderla.

Come si raggiungono questi obiettivi: il giusto mix di comunicazione verbale e non verbale. E, aver sempre ben chiaro il proprio obiettivo comunicativo.

Tutto questo è aiutato da una sana autostima. L’autostima è un’importante componente per il nostro benessere e per il successo nelle nostre relazioni interpersonali.
Qual è il livello della tua autostima? Vuoi scoprirlo rispondi a queste semplici domande avrai la tua risposta.

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